Le guerre scoppiano per la difesa d'interessi economici, per le terre, per i mercati e per vendere armi, da parte di alcune camarille che controllano gli stati; gli stati sono gelosi di territori e di sudditi contribuenti ed è per questo che il Vaticano è contro il controllo delle nascite, perché, senza il lavoro, terra e capitale sono improduttivi. Gli stati fanno trattati di pace, di alleanza o per regolare varie materie, però, poiché mirano ad acquistare influenza, devono farsi le scarpe e acquistare altri territori e altri mercati; perciò ne nascono le violazioni generalizzate dei trattati, delle leggi internazionali, le guerre e gli imperi; tutto ciò è reso possibile dal fatto che il popolo non è stato veramente sovrano da nessuna parte, anche se a volte ha usufruito in parte del saccheggio di altri popoli.
Il principio d'intangibilità delle frontiere, conclamato da trattati e da dichiarazioni di assisi internazionali e dai massimi dirigenti politici, non solo è spesso disatteso, perché le frontiere sono regolarmente contestate da stati in guerra, ma questo principio è in contrasto con il principio dell'autodeterminazione dei popoli, sancito da convenzioni e risoluzioni; però, questo principio è in contrasto e vale meno del precedente, poiché il popolo non è sovrano, è una chimera ed un abuso della credulità popolare.
L'Ossezia del sud e l'Abkazia vogliono la separazione dalla Georgia, il Kossovo la vuole dalla Serbia, altre minoranze etniche o regioni storiche in Belgio, Spagna, Francia, Gran Bretagna e Italia vogliono la secessione; a volte pare che lo stato nazionale sia in crisi; lo stato nazionale non è veramente nazionale perché non è fatto di una sola etnia, però ha mirato ad esserlo, imponendo leggi, lingua, costume e religione, cioè omologando i cittadini. Oggi in Europa occidentale solo l'omologazione religiosa è archiviata, però l'Italia, asservita al Vaticano, si muove in controtendenza, come l'Islam.
Siccome i grandi stati europei si stanno disgregando, pare che l'Unione Europea, nella confusione del linguaggio, invece di difendere lo stato-nazione, voglia difendere lo stato plurietnico, mentre vuole omologare gli europei con le sue leggi; forse si va verso stati nazionali più piccoli, con il rafforzamento del governo centrale dell'Unione Europea, conformemente al Nuovo Ordine Mondiale.
L'élite mondialista vorrebbe usare il proprio potere economico e politico per tenere sotto controllo la popolazione mondiale, ritiene che, poiché ci sono individui che pensano liberamente, la più grande minaccia è costituita da una popolazione consapevole che pensa liberamente ed in modo critico, anche se, i massimi traguardi nell'evoluzione umana si sono raggiunti quando gli uomini si sono liberati dalle catene che oscuravano la loro mente.
Il XXI secolo pare destinato a diventare l'era dei controllori del mondo e degli ingegneri sociali che, per governare, si avvarranno della psicologia di massa, di istruzione, propaganda, religione, stampa, televisione, cinema e radio; il governo mondiale creerà un governo ed una società scientifica a vantaggio di pochi (Bertrand Russell), anche Marx, per governare gli uomini, proponeva un sistema di socialismo scientifico.
Effettivamente la psicologia consente il controllo delle popolazioni meglio delle dittature, secondo Ficht, l'istruzione serve a distruggere il libero arbitrio, impedendoci di pensare diversamente dagli insegnanti, già indottrinati e conculcati dallo stato; perciò sarà l'autorità che imporrà le convinzioni comuni; grazie alla scuola, l'autorità è in grado di precludere alle menti dei ragazzi tutte le idee eterodosse. Nel 1961 il presidente Eisenhower affermò che esisteva una rete interconnessa tra settore industriale, militare e politico, che ricercava continuamente, per interesse, lo stato di guerra, ecco perché una vera pace pare irraggiungibile.
Russell sostiene che, in questo processo, l'eugenetica riveste un ruolo importante, però con essa si possono creare differenze di specie tra dominanti e dominati i quali, come delle pecore, non avranno più la forza di ribellarsi. Mentre le precedenti rivoluzioni scientifiche e tecnologiche dell'uomo hanno mirato a modificare l'ambiente, la nuova rivoluzione mirerà a controllare l'uomo; in precedenza occorreva cercarne il consenso con la propaganda, ora le nuove tecniche indurranno la popolazione ad amare la propria condizione d'asservimento; d'altra parte, fino ad oggi, sono esistiti anche uomini felici della loro condizione servile.
Oggi non esiste più la libera ricerca universitaria sorretta dalla curiosità personale, ma esiste il controllo degli studiosi, delle università e delle relative ricerche, lo stato, grandi imprese e società farmaceutiche selezionano le ricerche sensibili da sponsorizzare. Negli anni venti, prima di Hitler, le fondazioni Rockefeller e Ford avevano sostenuto il movimento eugenetico e dopo la seconda guerra si dedicarono alla genetica ed all'ambientalismo.
A capo di questi movimenti erano sir Julian Huxley ed il principe Bernardo d'Olanda, uno dei fondatori del gruppo Bilderberg nato nel 1954; nel 1946 Huxley, nell'interesse del progresso, propose di favorire lo sviluppo di una sola cultura mondiale e l'avvento con la genetica di una razza più forte. La genetica è collegata all'eugenetica, però il vero scopo di questa rivoluzione dovrebbe essere il controllo dell'umanità.
Huxley si chiedeva come conciliare il principio giuridico dell'eguaglianza, con la disuguaglianza biologica, riteneva l'uomo irrazionale e guidato dall'emotività e non credeva sufficiente o giusto proporre le pari opportunità. L'élite aspira a rivolgersi all'umanità con una sola voce e sa che dittatura e propaganda non sono sufficienti per raggiungere questo scopo, perché nell'uomo permane la lotta per il potere, l'ambizione e la ricerca della ricchezza.
L'eugenetica guarda all'organizzazione sociale ed al controllo dell'uomo e perciò sfocia nell'ingegneria sociale della disuguaglianza. La genetica implica la manipolazione biologica, può servire a migliorare l'umanità, ma può dar luogo anche ad abusi, favorendo la creazione di un sistema di caste biologiche, fino alla separazione biologica in due specie, una intelligente e dominante ed una inferiore ottusa, dominata e schiava.
La ricerca genetica è finanziata dalle stesse persone che finanziarono l'eugenetica, per il controllo mentale e sociale, queste stesse persone hanno finanziato anche il programma di controllo demografico; affermano che, poiché l'aumento demografico danneggia l'ambiente, anche il controllo della crescita demografica va inserito nell'ottica ambientalista. Per salvare la terra e l'ambiente si vuole ridurre il numero delle persone, perciò le fondazioni Ford e Rockefeller finanziano anche il movimento ecologista, imponendo il loro punto di vista.
Purtroppo però Rockefeller è anche interessato al settore petrolchimico e farmaceutico, che non sempre fanno bene all'ambiente ed alla salute, ma la coerenza mon esiste in politica. Nel 1961 Huxley, che era stato il primo direttore dell'Unesco, fondò anche il WWF, comunque sosteneva sempre l'eugenetica e riteneva che l'evoluzione umana potesse essere accelerata anche da eventi catastrofici, come le guerre o le catastrofi naturali.
Oggi ingegneria genetica, nanotecnologia e robotica consentono di rifare il mondo, i nanorobot sarebbero anche in grado di autoreplicarsi, secondo alcuni studiosi, nel 2030 dovrebbe nascere un robot intelligente in grado di produrre copie di se stesso, perciò alcuni, in un segno d'onnipotenza, potranno acquistare l'immortalità scaricando nel suo computer intermo le loro conoscenze. Per volontà dell'élite, le ricerche più sensibili nei settori GNR, cioè d'ingegneria genetica, nanotecnologia e robotica, avvengono generalmente in laboratori privati.
I membri dell'élite vogliono controllare la società e rimodellarla, vogliono plasmare le idee e creare una pubblica opinione, ritengono che la maggior parte degli uomini sia fatta di esseri emotivi ed irrazionali e, per evitare il caos, devono essere controllati, al fine di avere stabilità e ordine, a scapito della stessa umanità comunemente intesa. Queste persone ritengono che gli uomini comuni si trovino in perenne stato adolescenziale, impreparata a prendere decisioni, ritengono che, se gli uomini fossero destinati biologicamente ad essere liberi, sarebbero liberi; ma la realtà smentisce questo assioma, l'uomo, per la sua sicurezza, rinuncia spesso alla libertà di pensiero ed accetta le catene della schiavitù e lo sfruttamento.
Il pensiero anarchico o libertario, non significa necessariamente disordine e terrorismo, è una forma di autogoverno che non vuole pregiudicare gli altri, significa rifiuto dello sfruttamento statale e privato, significa libertà nella responsabilità; è l'affermazione dell'individualità senza sentire il bisogno di governanti, è rifiuto del potere dell'uomo sull'uomo e il rifiuto della servitù. Tuttavia, se si riconosce che anche l'amministratore del condominio è utile, non si sa come potrebbe funzionare.
Fonte: Andrew Gavin Marshall "L'ascesa della dittatura scientifica globale" Nexus n. 88.
vedi anche
Essere governati
Rapporto Flexner
lunedì 8 novembre 2010
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