Del resto anche loro come noi sono posti fra Cielo e Terra, a metà come a segnare un equilibrio perenne in un ciclo continuo di nascita e morte.
A loro mi rivolgo spesso durante le mie giornate essi sono miei compagni e fonte di ispirazione.
Quando mi aggiro per le vie di una città il mio occhio cerca sempre di scovare anche in lontananza un albero, quando non ne vedo sento un profondo sconforto, una città senza verde non ha più alcuna speranza di futuro.
Avete mai visto dall'alto una città, sembra un grosso tumore sulla pelle di Madre Terra, li la Terra smette di respirare soffocata dall'asfalto e dalle nubi dell'inquinamento.
Cercando per la rete le simbologie dei fratelli alberi ho trovato su http://www.mitiemisteri.it le seguenti descrizioni :
Acacia
La durezza e al resistenza del suo legno le conferiscono un segno di forza e perennità, traducibile nel concetto della vittoria della vita sulla morte. Il suo tipico colore verde è il simbolo dell’esistenza e della vita. L’acacia rappresenta la saggezza e la rinascita. Nell’antichità era considerato il simbolo del legame tra il visibile e l’invisibile. Nella cultura egizia era l’albero iniziatico che simboleggia il passaggio dall’ignoranza alla conoscenza. Alcuni testi egizi narrano della nascita di dei sotto una acacia.
Cedro
Il cedro è il simbolo dell’immortalità e dell’eternità. È l’incarnazione della grandezza d’animo e di elevazione spirituale per l’altezza del suo fusto e dei suoi rami. Spesso le statue sacre sono scolpite in legno di cedro.
Cipresso
Il cipresso è il simbolo dell’immortalità come emblema della vita eterna dopo la morte, infatti lo si trova nei cimiteri. Per la sua verticalità assoluta, l’erigersi verso l’alto, il cipresso indica l’anima che si avvia verso il regno celeste. Nella Grecia antica è associato ad Apollo e Artemide. È l’albero di Ade, dio dei morti. Poiché il cupo fogliame del cipresso esprime malinconia e dolore, i sacerdoti di Ade se ne facevano delle corone e se ne cospargevano le vesti duranti i sacrifici. L’origine mitologica del cipresso è narrata nella leggenda greca di Ciparisso. Apollo, il dio del sole, si era invaghito della bellezza del giovane Ciparisso, che aveva per compagno un cervo addomesticato. Mentre un giorno si esercitava con l’arco, Ciparisso colpì mortalmente il cervo. Tanta era la sua disperazione da implorare a sua volta la morte. Apollo, commosso dal dolore del suo amato, lo trasformò in un albero al quale dette il nome di “cipresso”, e che diventò da allora il simbolo del lutto e dell’accesso all’eternità.
Fico
Albero e frutto sacro, il fico è l’emblema della vita, della luce, della forza e della conoscenza. Nell’antica Grecia, era l’albero sacro ad Atena, dea della saggezza e a Dioniso dio del vino. Platone ritiene il fico amico dei filosofi. Nella tradizione antica il fico riveste quindi un significato di immortalità e di abbondanza. Esso rappresenta anche l’asse del mondo, che collega la terra al cielo. Nell’antichità si praticava la sicomazia, un metodo di divinazione attraverso le foglie di fico. Come simbolo dell’abbondanza è legato alla fecondità. Il fico presiede alla nascita; secondo una leggenda induista il dio Vishnu e nato sotto ad un fico. Lo stesso vale per i fondatori di Roma, Romolo e Remo
Mandorlo
Il mandorlo è il simbolo della nascita e della resurrezione. È il primo albero a sbocciare in primavera e perciò simboleggia il rinnovarsi della natura, dopo la sua morte invernale. Il suo significato esoterico è strettamente legato al suo frutto, la mandorla. La mandorla è il segreto, il mistero che va conquistato rompendo il suo guscio, che protegge il seme. Alcuni riti sacri comportano il fare indigestione di mandorle, che si ritiene apportino sapienza. Infatti la mandorla, essendo nascosta, incarna l’essenza spirituale, la saggezza. La mandorla per la sua forma ovoidale è collegata alla matrice, come simbolo di fecondità, di nascita primordiale dell’universo. Come riproduzione dell’uovo cosmico, ha la caratteristica simbolica di rappresentare un spazio chiuso, protetto, delimita lo spazio sacro separandolo dallo spazio profano, essa forma così uno spazio chiuso; protettrice che separa il puro, l’originario, dall’impuro.
Noce
La noce evoca il ternario sacro che presiede a ogni manifestazione: corpo (guscio), spirito (pellicola intorno al frutto) e anima (la polpa). La noce evoca il segreto protetto dagli sguardi dei profani grazie al suo involucro. Il noce era un albero profetico per i Greci.
CIAO!!!
RispondiEliminaTi porto un invito
Il 4 Marzo giorno del mio compleanno come ogni anno farò una bellissima festa "VIRTUALE" con torte e spumante per tutti gli amici di blogger
spero che verrai a portarmi i tuoi auguri,
TI ASPETTO.
IN ATTESA TI DICO GRAZIE ANTICIPATAMENTE
( `˜.¸*C*˜
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( `˜.¸***A*˜
`˜.¸ )****O*˜
( `˜.¸*****!!**˜
LINA
mmm mercoledì! ok Lina ci sarò!
RispondiEliminaGrazie a te del calore! ciao ciao