lunedì 22 febbraio 2010

Ogm, preoccupati per la sentenza del consiglio di stato

Timore dall'apertura all'uso di sementi ogm "indipendentemente" dai Piani di coesistenza regionali. Alce nero e Mielizia e il Consorzio Apicoltori Agricoltori Biologici Italiani, si schierano contro la sentenza del Consiglio di Stato che di fatto "apre la strada agli ogm in Italia".

Che, si legge nel comunicato,è stata emessa dando torto al ministero delle Politiche Agricole e Forestali che si era espresso in precedenza sottomettendo la questione all'esistenza di Piani di coesistenza regionali.

"Questa sentenza - sottolinea  il presidente di Conapi Diego Pagani - crea un grave precedente e come apicoltori biologici siamo molto preoccupati per le conseguenze che potrà avere. L'esperienza argentina ci dimostra come le estensioni di coltivazioni ogm impediscano la sopravvivenza di qualsiasi altra forma di vita e, quindi, della biodiversità".
La sentenza del Consiglio di Stato è l'ultimo tassello di una storia iniziata nel 2007 quando l'Azienda Agricola friulana Silvano Dalla Libera chiese il permesso al Ministero per le Politiche Agricole di seminare mais Ogm. La risposta fu che avrebbero dovuto essere i piani di coesistenza regionali a definire questa possibilità. L'azienda agricola fece così ricorso al TAR e, dopo averlo visto respinto, si è rivolta al Consiglio di Stato in sede di appello. Una sentenza, quella del 19 gennaio, a cui ha già annunciato a sua volta ricorso il ministro Zaia. Intanto il rischio è che fra tre mesi in Italia si possa cominciare a coltivare il mais Mon 810, l'unico prodotto transgenico autorizzato per la coltivazione in Europa.

Anche Lucio Cavazzoni, presidente di Alce Nero & Mielizia Spa, di cui Conapi è socio fondatore, si unisce e ci tiene a precisare che "da sempre il nostro Gruppo si è impegnato con caparbietà nella promozione di un'agricoltura pulita e rispettosa dell'ambiente e delle persone. L'utilizzo di piantagioni con caratteristiche genetiche modificate va contro la garanzia di salubrità per l'alimentazione, sia essa umana o animale".

Fonte :  http://it.greenplanet.net/agroalimentare/ogm/25886--ogmpreoccupati-per-la-sentenza-del-consiglio-di-stato.html

venerdì 12 febbraio 2010

Aiutiamo le rane

venerdì 5 febbraio 2010

CARTA DI MONTEBELLUNA


CARTA DI MONTEBELLUNA


PROPOSTE OPERATIVE GIURIDICHE ED ISTITUZIONALI DI BIOSICUREZZA PER UNA MORATORIA ATTA AD EVITARE L’INTRODUZIONE DEGLI OGM IN ITALIA ED IN EUROPA

    OGM:  Una minaccia irreversibile per l’agricoltura convenzionale e biologica per l’ambiente e per la salute umana ed animale
Premessa
    Sono ormai numerose le evidenze scientifiche che testimoniano l'impossibilità della coesistenza tra coltivazioni OGM e non OGM, senza che le prime inquinino, irreversibilmente, le seconde.
    Risulta, pertanto, inutile discutere sulla libertà di coltivazione degli OGM, dal momento che, una volta introdotti gli OGM nell’ambiente, non sarebbe più possibile coltivare nel medio e lungo periodo i vegetali naturali (convenzionali e biologici), nè si potrebbe proporre ancora il miglioramento genetico dei medesimi, non potendosi più utilizzare aree agricole non inquinate dagli OGM.
   Dato, quindi, per certo l’inquinamento irreversibile del territorio, una volta introdotti gli OGM nell’ambiente, si tratta di stabilire quali dei due diritti debba prevalere: quello di chi vorrebbe continuare a coltivare il prodotto naturale (convenzionale e biologico) o quello di chi vorrebbe coltivare i vegetali GM.
   Ogni altro problema in merito avrebbe un valore relativo e secondario rispetto a quello principale di stabilire quale delle due coltivazioni debba essere permessa e se una tale decisione, vista la gravità delle implicazioni che ne derivano, possa essere riservata esclusivamente al legislatore, comunitario e nazionale, ovvero non sia il caso di promuovere consultazioni della popolazione prima di scegliere il da farsi, tanto più che è la stessa Direttiva 2001/18/CE a prevedere queste consultazioni con il 10° “considerando” e gli artt. 9 e 32 (di recepimento, quest’ultimo, del Protocollo di Cartagena). Pertanto,
  • considerate le continue pressioni, operate a tutti i livelli dalle multinazionali, che pretendono l’introduzione di soglie di “tolleranza” generalizzate da OGM, quale "Cavillo di Troia", per ottenere autorizzazioni alle coltivazioni transgeniche (OGM), con la certezza di una conseguente “naturale”, inevitabile ed irreversibile contaminazione di tutte le aree agricole e delle  filiere agroalimentari;

  • considerata l’esperienza pluriennale dei maggiori paesi produttori di OGM (Canada, USA, Argentina, Brasile, Messico, India, Australia) che conferma l’inquinamento irreversibile del territorio e la impossibilità di far coesistere le coltivazioni OGM con le coltivazioni OGM free;

  • considerata la natura non vincolante della Raccomandazione della Commissione 2003/556/CE (punto 1.5);

CARTA DI MONTEBELLUNA



  • considerato il venir meno della libertà di iniziativa economica, in quanto essa non appartiene solo a chi intende coltivare OGM, ma anche a coloro che vogliono continuare a coltivare prodotti convenzionali e biologici non contaminati da OGM;


  • considerata l'entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario sull'agricoltura biologica, che consente la tolleranza di contaminazioni “accidentali” da OGM (senza etichettatura) anche nei prodotti biologici, come di quelli convenzionali, violando in tal modo la libertà dei consumatori di non alimentarsi con OGM;

  • considerato il diritto consolidato e preminente di chi esercita l’agricoltura tradizionale (convenzionale e biologica) a continuare tale attività millenaria;

  • considerati il rischio di erosione genetica, l’irreversibilità dell’inquinamento territoriale generalizzato e, dunque, l’inutilità, di fatto, di creare e mantenere le banche del seme, sia nazionali che regionali;

  • considerata la nocività per la salute umana ed animale e per l’integrità dell’ambiente, più volte accertata in campo internazionale, con il conseguente rischio di perdere quella parte di sovranità nazionale, relativa alla tutela della salute e dell’ambiente,  alla quale l’Italia, con il Trattato di Roma, non ha rinunciato (artt. 9 e 32 Cost.);

  • considerato il rischio, introdotti gli OGM, di azzerare la presenza ed il ruolo degli operatori agricoli e del mondo rurale, trasferendo, di fatto, il controllo di tutta la produzione agricola nazionale nelle mani dei pochi possessori dei brevetti OGM;

  • considerato il rischio di perdere la memoria genetica di tutti gli esseri viventi (vegetali ed animali), la qualità e la varietà di ogni prodotto agricolo;

  • considerata l’opposizione alla coltivazione degli OGM e alla alimentazione con gli stessi della stragrande maggioranza della popolazione italiana ed europea;

  • considerato il divieto di coltivare gli OGM statuito da molti paesi europei, tra cui Grecia, Austria, Germania, Ungheria, Lussemburgo e Francia, ratificato da recenti decisioni del Consiglio dei Ministri UE;

  • considerata la Politica Europea di Sviluppo Rurale 2007-2013 (sostenuta con circa 200 miliardi di €), di promozione di una agricoltura di qualità e della agricoltura biologica (ivi compreso l’allevamento animale) di protezione dell’ambiente e del ruolo multifunzionale del mondo rurale;

  • considerato che, introdotti gli OGM, risulterebbe impossibile perseguire il razionale sfruttamento del suolo e la bonifica del territorio, così come imposto dall’articolo 44 della Costituzione.

   Tutto ciò premesso e considerato, per scongiurare danni irreparabili alle persone, agli animali, all’agricoltura e all’ambiente, nazionali, comunitari e mondiali, derivanti dagli OGM, chiediamo al Parlamento e al Governo italiani, ai Ministri competenti, alle Regioni, alla Comunità (Parlamento, Commissione e Consiglio dei Ministri UE), al Consiglio d’Europa e all’ONU:

“CARTA DI MONTEBELLUNA”


  1. Il bando in Italia e negli Stati comunitari di ogni forma di rilascio nell’ambiente e in agricoltura degli OGM, anche a livello sperimentale, impedendo impossibili piani di “coesistenza” (commistione), sulla base del principio di precauzione, ed in applicazione  della clausola di salvaguardia (Dir. 2001/18/CE) e di sussidiarietà (art. 176 del Trattato UE).
  2. La protezione del Germoplasma Autoctono e la conservazione della biodiversità, quale patrimonio comune della collettività e base fondamentale per il miglioramento genetico, generalizzando l’esclusione degli OGM (secondo quanto previsto dall’art. 4 del D.M. 18/04/2008, sul Registro Nazionale delle Varietà di Conservazione), da tutte le coltivazioni.
  3. Il mantenimento della tolleranza zero, ovvero dell’assenza di OGM nelle sementi, di qualsiasi natura, prodotte, importate e commercializzate in Italia e nella Comunità.
  4. L’integrazione e la modifica del D.Lgs. n. 224 del 2003 (All. VIII) di recepimento della Direttiva 2001/18/CE, che prevede la consultazione pubblica sugli OGM solo tramite sito web (internet), per rendere possibile tale consultazione pubblica sugli OGM, anche tramite l’indizione di un referendum nazionale.
  5. Una moratoria, con sospensione sine die delle importazioni e del commercio di prodotti OGM e/o loro derivati, sulla base delle recenti risultanze della ricerca che hanno evidenziato pericoli per la salute umana ed animale, per l’agricoltura e per l’ambiente, in attesa di ulteriori verifiche "indipendenti" sui rischi sanitari ed ambientali. Evitando conseguentemente sperimentazioni a cielo aperto di coltivazioni OGM, che andrebbero a contaminare irreversibilmente il territorio nazionale e comunitario.
  6. La revisione delle procedure per i pareri scientifici dell'EFSA, che devono basarsi su ricerche “indipendenti” e non sui dati forniti dalle stesse ditte produttrici di OGM, in palese conflitto di interesse.
  7. Di stabilire l’assenza di OGM nei prodotti agricoli biologici e convenzionali, proibendo l’indicazione di limiti di rilevabilità arbitrari, che possono nascondere soglie di tolleranza.
  8. L'istituzione di test di presenza/assenza “qualitativi“ per il rilevamento di qualsiasi livello di presenza accidentale di OGM nei prodotti agricoli e negli alimenti, per rispettare il diritto alla integrità delle aree agricole e dell’ambiente e alla sicurezza ed informazione dei consumatori, a garanzia dei marchi privati o nazionali che certificano la qualità dei prodotti e l’assenza di OGM (previsti dal Reg. 834/2007/CE) e per prevenire contaminazioni ed inquinamenti dei citati prodotti e del medesimo ambiente.
  9. L’introduzione di sanzioni penali e civili per chi introduce gli OGM in agricoltura, nell’ambiente e negli alimenti.
  10. L’introduzione di corrette e chiare procedure sulla biosicurezza, atte ad evitare le contaminazioni accidentali da OGM nei prodotti agricoli convenzionali e biologici sulla base del diritto comunitario e della Direttiva

“CARTA DI MONTEBELLUNA”


    2001/18/CE, la quale prevede che “gli  Stati membri possono adottare tutte le misure opportune per evitare la presenza involontaria di OGM “.
  1. Il divieto di importare OGM per qualsiasi uso o destinazione sotto forma di semi vivi, ad esclusione di quelli devitalizzati, per evitare rischi di contaminazione ambientale.
  2. Di sostenere azioni legali collettive (Class Action) promosse da produttori e consumatori e da associazioni di categoria per la tutela della salute, della integrità delle aree agricole e dell’ambiente, relative ai danni che gli OGM arrecano agli stessi.
  3. Di promuovere azioni presso la Corte Costituzionale per tutelare i diritti dei cittadini relativi alla salute e alla integrità dell’ambiente (artt. 9 e 32 della Cost.), limitati, danneggiati e violati dalla introduzione degli OGM nei prodotti agricoli, nell’ambiente e negli alimenti.
  4. Di tutelare l’integrità della Memoria Genetica di tutti gli esseri viventi (DNA), vegetali ed animali, regolata da leggi fisiche naturali perfette e sancita dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo, adoperandosi per un bando mondiale degli OGM, eventualmente ricorrendo al Tribunale Internazionale per i Diritti Umani.
  5. Di promuovere lo sviluppo di alternative Agroecologiche praticabili (agricoltura biologica) in linea con i recenti Programmi Europei di Sviluppo Rurale Agroambientale e gli impegni del protocollo di Kyoto, contrastando recepimenti regionali non conformi con gli obiettivi di sostituzione degli inputs chimici in agricoltura (Relazione 3/2005 del Corte dei Conti UE).
  6. La presentazione di DDL e di proposte di legge per l’introduzione di norme che statuiscano l’indizione di referendum consultivi nazionali sugli OGM prima della loro introduzione nel territorio.
  7. Di promuovere una indagine interparlamentare approfondita su quanto evidenziato da Marie-Monique Robin nel libro “Il mondo secondo Monsanto” che riferisce fatti sugli OGM di inaudita gravità.
  8. Di ricorrere alla magistratura competente nazionale o internazionale per il disconoscimento dei diritti di brevetto sul DNA, dal momento che i cosiddetti geni (frammenti di DNA) non sono invenzioni ma scoperte e rappresentano, pertanto, un patrimonio inalienabile dell’intera umanità, tenendo anche conto della instabilità sia degli OGM, sia del DNA, nei più volte richiamati prodotti al contrario di quanto dichiarato e previsto nei citati brevetti e anche al fine di scongiurare il pericolo che pochi soggetti si impadroniscono a livello nazionale e mondiale della intera catena agro-alimentare.
  9. Di rendere noto alla collettività che il DNA transgenico inquina, irreversibilmente, anche altre specie appartenenti a tutta la Biosfera, superando ogni barriera naturale, attraverso il trasferimento genico orizzontale (TGO), che per il DNA transgenico (assai instabile) è molto più frequente di quello relativo al DNA naturale. In particolare, il TGO del DNA transgenico, a causa della sua alta instabilità e capacità di ricombinazione, è 1000 volte più frequente rispetto al TGO del DNA naturale. Ciò provoca, tra l’altro, la creazione di nuove specie o razze di patogeni e quindi nuove malattie.

    In concreto, la contaminazione dalle colture OGM a quelle non OGM non avviene solo attraverso l’inquinamento meccanico e l’impollinazione, ma anche, in modo ancora più subdolo, attraverso il TGO. Aspetto, questo, ignorato proprio perché invisibile e non conosciuto, non solo dagli agricoltori ma anche dai cd “esperti”. Ciò conferma che la coesistenza di colture convenzionali e/o biologiche con colture geneticamente modificate è praticamente impossibile.
Firmatari:

Giuseppe Altieri,  Agroecologo - AGERNOVA
Enrico Lucconi, Direttore ASSEME
Michele Trimarchi, Presidente ISN, Candidato Premio Nobel per la Pace 1986
Pietro Perrino, Direttore di Ricerca CNR – Ex. Istituto del Germoplasma di Bari

Dario Fo, attore, premio Nobel per la Letteratura 1997
Miguel  A. Altieri, Agroecologo – Università di Berkeley (California)
Peter Rosset, Ricercatore – Globalalternatives - ONG
Clara Nicholls, Ricercatrice – Università di Davis (California)
Giorgio Celli, Entomologo – Università Bologna
Franca Rame, attrice
Federico Fazzuoli, Giornalista Televisivo
Giuseppe Nacci, Medico
Manuela Malatesta, Ricercatrice – Università di Verona
Morando Soffritti, Ricercatore - Istituto Oncologico Ramazzini Bologna
Mimmo Tringale, Direttore AAM Terra Nuova
Marina Mariani, Docente Politecnico per il Commercio - Milano
Franco Libero Manco, Ass. Vegetariana AVA
Maria Teresa Maresca, Medico Naturopata
Stefano Maini, Entomologo - Università di Bologna
Giovanni Burgio, Entomologo - Università di Bologna
Claudio Porrini, Gruppo protezione dell’Ape - Università di Bologna
Paolo Radeghieri, Ricercatore - Università di Bologna
Luigi Paoletti, Docente - Università di Padova
Costantino Vischetti, Chimico - Università di Ancona
Tiziano Gomiero, Ricercatore – Università di Padova
Antonella Gasparetti, Biologa - Agernova
Graziella Picchi, Autrice dell’Atlante dei Prodotti Tipici Italiani
Daniela Commendulli, Presidente Associazione SUM (Stati Uniti del Mondo)
Roberto Zanoni e Fabio Brescacin, ECOR – NATURA SI

Maurizio Gambini, Presidente Consorzio Terra Bio - Urbino
Gianfranco Campana, Presidente AIAB Toscana
Sasha Lucibello, Presidente CTPB (Coordinamento Toscano Produttori Biologici)
Franco Pedrini, Presidente Associazione Italiana per l’Agricoltura Biodinamica
ASCI (Ass. Di Solidarietà  per la Campagna Italiana)
Loris Asoli e Bruno Sebastianelli, Coop. La Terra e il Cielo
COOP. AGRILATINA
Massimo Fioroni, PROMETEO
Antimo Zazzaroni, Presidente Istituto di Medicina Naturale di Urbino
Vittorio Marinelli, Presidente e Marco Tiberti, Ass. European Consumers - Roma
Patrizia Gentilini, Oncologa  
                        “CARTA DI MONTEBELLUNA
Bruno Fedi, Medico
Giovanni Malatesta, Fisico ed Agricoltore
Gaspare Buscemi, Enologo Artigiano
Valdo Vaccaio, Nutrizionista
Sonia Toni, Giornalista
Valeria Rossi, Editrice e Giornalista
PANTA REI, Centro di Educazione Ambientale
Maria Giovanna Notarianni, Giornalista Presidente Ass. Tensegrita
ISTITUTO  MARENOSTRUM – Austria
Roberto Romizi, Presidente Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia
ARIANNA EDITRICE - Bologna
EDILIBRI – Milano
RADIO GAMMA  5 – Padova
Valdo Vaccaio, Naturopata
Carmen Somaschi, Presidente AVI (Associazione Vegetariana Italiana)
Nerina Negrello, Pres. Lega Naz. Contro Predazione d’Organi Morte a Cuore
Battente
Le DONNE dell'AED, Associazione Educazione Demografica
Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (A.M.I.C.A.)
Anna Maria Fritz, Federazione Diritto Libertà di Cura-Onlus
Giancarlo Ugazio, Ordinario di Patologia Generale Torino dal 1976 al 2007.
Antonio Gagliardi, Presidente Associazione Elettrosmog - Volturino (FG)
Ciro Aurigemma, Psicologo ISN, Resp. AVI Ecologia, Co.to Ecologia Mandor Pace
Filippo Lolli, Architetto Presidente Ass. Uomambiente
Antonio Avano, Architetto – Napoli
Antonio Mercogliano, Avvocato – Napoli
Stefania De Toma, Avvocato – Matera
Massimo Pumilia, Economista politico – Contursi Terme (Salerno)
Carlo Sechi, Presidente BIOZOO - Sassari
Stefano Montanari, Ricercatore sulle nanoparticelle
Nadia Simonini, Naturalista – Lucca
Oreste Magni, Ecoistituto della Valle del Ticino
Gian Luca Garetti, Medico - Vicepresidente ISDE Firenze
Roberto Topino, Medico specialista in Medicina del Lavoro - INAIL, Torino
Rosanna Novara, Biologa Dottore di Ricerca in Oncologia, Torino
David Fiacchino, GAS Valli Misa e Nevola (Ancona)
Cesare Ferzi, Documentarista – Potenza
Roberto Paolillo, Architetto – Paestum (Salerno)
Carlo Faiello, Musicista della Tradizione
Elena Ledda, Musicista della Tradizione
Sandro Lazzeri, Musicista Classico e della Tradizione
Riccardo Esposito Abate e le Donne della Tammorra, Musicisti
Girogio Donati, Attore
Mario Pirovano, Attore
Gelsomino Casula, Maestro Scultore – Salerno
 
Montebelluna, 19 aprile 2009

mercoledì 3 febbraio 2010

Why Do people Lie?

Above all, why do people lie? Why do they steal?
Because they have brains and are thus capable of thinking.

Perchè le persone mentono? Perchè rubano?
Perchè esse hanno un cervello e hanno acquistato la capacità di pensare.

Every animal that possesses such a brain lies. The thinking brain introduce inttelligence. Those animal that do not possess such brain do not lie. To be sure, dogs and cats often take their food by sthealth, but this is not truly theft.




Ogni animale che possiede un cervello come questo, mente. Il cervello pensante porta all'intelligenza. Ogni animale che non possiede un cervello così non mente. Per essere sicuri, cani e gatti spesso prendono il loro cibo tramite una ruberia, ma questo non è in realtà un vero furto.

Is it their owners ( who would otherwise strike them ) that cause them to do this. Therefore, if they do not take food from man, it is not because they possess a moral judgement that prohibits such conduct.

La causa di questo comportamento è portata dai loro padroni ( coloro che altrimenti li bastonerebbero).Pertanto il prendere il gibo dall'uomo accade perchè essi non posseggono una morale di giustizia che gli proibirrebbe tale comportamento.

Consequently, if it is throught fear of punishment by the cours, the police, or the schoolmaster that you dont lie and steal, you are inferior to a dog or cat. You are inferior because you do have a conscius mind. Think about that for a while.

Conseguentemente, se è per la paura di una punizione della giuria, della polizia o del maestro di scuola che tu non dici bugie e non rubi , allora tu sei inferiore ad un cane o ad un gatto. Tu sei inferiore perche tu Dovresti avare una mente cosciente. Rifletti su questo per un momento.


Many people do not lie and steal simply because they are afraid to. The resulting high opinion that they hold of themselves is ludicruos because, in reality, they are inferior to animal. In other words even thought they do not lie, they are liars. Although they are humans ( or at least they have the face and form of humans), they do not have as much freedom as a dog or a cat.


Molte persone non mentono o rubano semplicemente perchè hanno paura di farlo.  Ne consegue un'alta opinone che essi hanno di se stessi che è ridicola, perchè in realtà, essi sono inferiori agli animali. In altre parole anche se loro pensano di non mentire, loro sono come dei bugiardi. Anche se loro sono umani ( o per lo meno hanno un viso e delle forme umane), loro non hanno neppure la libertà che ha una cane o un gatto.

From : Gandhi the Eternal Youth 

lunedì 1 febbraio 2010

Lopburi, Monkey town

Absolutly you cannot Miss Lop Buri!
The city is located about 150 Km on the Nord of Bangkok. It was a Kmer capital city and the Kmer stly is evident.

The most important point of interest is the monkey temple (Phra Prang Sam Yot) where you can feed, play and enjoy with many nice monkeys.

Inside the temple is full of bats! nice too!

Around the temple the city is veryyyyyyy dirty and bad smell is everywhere, but visit the monkeys is something you cannot loose.