martedì 24 novembre 2009

LA CIVILIZZAZIONE E’ UN INCUBO?

Sono venuto, ho visto e ho capito: la civilizzazione moderna è splendida sotto tutti i punti di vista. Essa ci mostra la visione panoramica della grandezza dei nostri desideri e della loro fine: produzione abbondante e spreco, lusso e vanità, confort e pigrizia, ricchezza e povertà, legge e truffa, polizia e crimine, potenza e rivolta, amore e odio, speranza e disperazione, costruzione e distruzione, medicina e incurabilità. Essi sono dei sinonimi! I primi si trasformano sempre per diventare gli ultimi. O piuttosto sono gli ultimi che necessitano e creano i primi. E i primi creano gli ultimi. Sono le oscillazioni permanenti nelle quali l’uomo è sballottato violentemente, accecato completamente dalla paura.

La realtà è parecchio più strana della finzione!

La terra è coperta dalle spesse nubi della paura.

Che sia la fine di una grande civilizzazione e l’inizio di un’altra? La civilizzazione è un incubo?...Anche se l’uomo abitasse la Luna o Marte il suo misero destino sarebbe sempre lo stesso fino a che il suo giudizio non sarà svelato e non giungerà a comprendere che queste parole antagoniste sono sinonimi. Dopotutto, tutti gli sforzi dell’uomo sono inutili. Essi portano sempre ad una fine diametralmente opposta a quella che è stata perseguita.

Tutto ciò a causa del nostro basso giudizio.

Tratto da : L'Era Atomica e La Filosofia d'Estremo Oriente - George Ohsawa - Nyoiti Yukikazu Sakurazawa

Vedi anche : Il nulla e l'infinito

La guarigione secondo la medicina dell'estremo oriente

LA GUARIGIONE SECONDO LA MEDICINA D’ESTREMO ORIENTE


La medicina moderna è la più potente macchina distruttrice di tutti i sintomi con la violenza, quale un’operazione, o con una magia detta narcotico o antibiotico. Tale guarigione sintomatica non è in realtà che una distruzione che si ramifica senza fine sempre di più. Tutti i mezzi ricercati dei nostri giorni per risolvere questioni difficili sono anch’essi sintomatici: le bombe atomiche o all’idrogeno contro la guerra, l’assicurazione sociale contro i mali sociali, la violenza chiamata: polizia contro i crimini.Ecc..

Gandhi ha dato un esempio della superiorità della non-violenza, ma ha organizzato una resistenza.

Gesù ci insegna: “non resistere, anche al malvagio”.

La filosofia d’Estremo Oriente ci insegna la macrobiotica, un metodo semplice e pratico, biologico e fisiologico, che guarisce ogni malattia, compresa l’Arroganza.

Ci sono tre categorie di guarigione, secondo la nostra filosofia e medicina d’Estremo Oriente:

I. guarigione o sparizione dei sintomi, guarigione clinica ( grazie alle medicine, alle operazioni, al riposo completo, ai tranquillanti, ecc…). Guarigione dei sintomi!

II. Sparizione della causa della malattia (fare del malato il proprio medico, insegnandogli la concezione del mondo). Guarigione della malattia!

III. Guarigione anticipata di tutti i mali e di tutte le infelicità svelando il giudizio supremo dei malati. È la guarigione o liberazione dell’uomo.
(Satori!).


Lo scopo della medicina moderna è la guarigione I, quello della filosofia-medicina d’Estremo Oriente è la guarigione III. La guarigione II è quella delle diverse dietetiche o del digiuno. Il metodo I si complica e si ramifica infinitamente ed inutilmente. Non è dunque una vera guarigione. E’ per questo che il numero dei malati incurabili aumenta di giorno in giorno.

La guarigione II rischia spesso di essere annessa con la guarigione I. La guarigione III si confonde spesso con la superstizione o con la guarigione detta
“spirituale”.

La maggioranza conta sempre sulla quantità o sulla potenza (economica, sociale, politica, intellettuale o ideologica). Ma quelli che hanno il giudizio svelato sono sempre in minoranza! Solo l’educazione biologica e fisiologica della costituzione dell’Universo Infinito può salvare l’uomo dalla sua malattia più grave: il basso giudizio, che produce tutti i mali, compresa la GUERRA TERMONUCLEARE!

Tratto da : L'Era Atomica e La Filosofia d'Estremo Oriente - George Ohsawa - Nyoiti Yukikazu Sakurazawa

Vedi anche : Il nulla e l'infinito
La morte di Ryoji

lunedì 23 novembre 2009

Il nulla e l'infinito


Si amano le vibrazioni musicali dell’aria; non si amano affatto i rumori discordanti egualmente presenti ma, nella musica, si dimentica l’importanza primordiale del
silenzio. Una melodia non potrebbe essere apprezzata senza una pausa tra le note. Una vibrazione dell’aria non può essere apprezzata senza silenzio. Se tutte le note della nona sinfonia di Beethoven fossero suonate nello stesso momento, vale a dire senza intervalli, sarebbe un vero baccano. E pertanto, oltre al silenzio, l’aria portante è necessaria, poiché, se lo stesso Beethoven suonasse un capolavoro nel vuoto, nessuno potrebbe pprezzarlo.

Così si rivela l’utilità della non-utilità, l’utilità dell’inutilità.



Lo spazio, -lo spazio infinito in espansione sembra essere senza alcuna utilità e senza alcun valore. Ma l’inutilità è la matrice dell’utilità. Solo l’assurdo può dare al buon senso un pieno significato. Solo il povero può apprezzare la ricchezza; solo un pubblico ignorante ammira gli eruditi. Una grande reputazione –la celebrità- non s’acquista che attraverso un pubblico ignorante. Più grande la reputazione in questo mondo limitato e relativo, più grande l’onta e l’infelicità. L’inverso: la fine di Napoleone, l’’infelicità di Lady Hamilton. Le fini di Gesù Cristo, Danton, Marat, Robespierre, ecc. sono tipiche.

Gli occidentali preferiscono tutto quello che è visibile, determinato, solido, rigido, certo, finito, bello, utile, grande, agiato, confortevole; essendo tutte queste preferenze basate sul giudizio sensoriale. Ma queste cose e qualità materiali svaniscono, si trasformano nei loro contrari. Così il mondo occidentale è alla disperazione di fronte alla scomparsa o al cambiamento di tutti questi valori.

Al contrario, gli Orientali sono educati ad apprezzare ed amare tutto ciò che è invisibile, infinito, indeterminato, piccolo, senza utilità, semplice, vago, imperfetto, incompiuto, asimmetrico, anti-geometrico, dolce, spirituale, inafferrabile, intangibile. Ecco perché sono poveri in termini di prosperità materiale del mondo apparente, ma estremamente ricchi in risorse spirituali del mondo dell’infinito.

Gli Occidentali amano le grandezze (potere, ricchezza, bellezza, confort, conoscenza, ecc…) e questo sarebbe bene, se essi conoscessero il quarto Principio dell’Ordine dell’Universo (“più grande la faccia più grande il dorso”); più grande la felicità, più grande l’infelicità, poiché tutto quello che è vicino nel tempo è sempre un semplice passaggio verso ciò che è più lontano.

Gli Orientali amano le stesse cose degli Occidentali, ma a rovescio. Per esempio, la pittura giapponese in monocromo, dove la grandezza dello spazio infinito non deve essere sciupata dalle delle sezioni. Una piccola macchia rappresentante una barca sul mare –la piccolezza indica l’infinita grandezza, la piccolezza della vita nella Vita infinita. Il contrario prevale nell’arte, nella pittura e nella musica occidentale. Quest’arte è determinata, esatta, pure geometrica nella sua precisione e nella sua prospettiva. ciò è realizzato al massimo dalla fotografia.

Una Parigina mi domandò un giorno: “ho studiato il Buddismo e il Giainismo e l’Induismo per parecchi anni. Ho letto i libri di Gandhi, Krishnamurti e Suzuki. Ho compreso che la cosa più importante nella nostra vita, secondo l’insegnamento orientale, è il distacco. Ma non ho niente da cui mi possa distaccare…”.

DISTACCATEVI DA TUTTI I CIBI E LE BEVANDE CHE NON SONO ASSOLUTAMENTE NECESSARI PER VIVERE UNA VITA SANA E FELICE. DISTACCATEVI DALLA PAROLA “DISTACCO”. ATTACCATEVI, PER QUANTO VOI POSSIATE, A CIO’ CHE E’ PIU’ IMPORTANTE IN QUESTO UNIVERSO E PER LA VOSTRA VITA: LA COSTITUZIONE - ORDINE DELL’UNIVERSO. IN SEGUITO VOI POTRETE OTTENERE QUALSIASI COSA. POTRETE MANGIARE E BERE TUTTO CIO’ CHE VORRETE. POTRETE ATTACCARVI A TUTTO CIO’ CHE AMERETE..

Tratto da : L'Era Atomica e La Filosofia d'Estremo Oriente - George Ohsawa - Nyoiti Yukikazu Sakurazawa

Vedi anche : La guarigione secondo la medicina del'estremo oriente
La morte di Ryoji

venerdì 20 novembre 2009

La Morte di Ryoji (George Ohsawa)

"La morte di un amico è sempre una lezione, soprattuto se egli ha praticato la Macrobiotica"

Ryoji è Morto.

E' stato come il tuono di una tempesta in un cielo azzuro! Solitamente le notizie inattese non mi sorprendono, ma questa volta è stato come un fulmine a ciel sereno!

Sino ad oggi, all'età di 74 anni, mi sono occupato di migliaia di giovani, ma fra tutti, un giovane come Ryoji, così splendido, leale, sincero e pieno di volontà è davvero una rarità.
Aveva 17 o 18 anni la prima volta che si persentò a casa nostra. A quel tempo soffriva di dolorosi mal di testa. Nessun ospedale fu in grado di curarlo. La macrobiotica lo guarì e da allora egli continuò a praticarla con entusiasmo. Egli ascoltava le mi e letture, leggeva i miei libri. Da quel momento egli capì che la sua vità non gli offriva grosse difficoltà e volle mettersi in gioco e così incominciò a vendere giornali. Ho avuto la fortuna di vedere che ogni cosa che egli apprendeva, la mettava in pratica. La sua forza di volontà era estremamente grande.

Sua madre pure divenne una praticante della Macrobiotica. La sua saluta e la sua comprensione erano molto deboli. Ella si lamentava con me spesso, ma, i miei insegnamenti non furono sufficenti. Non rallentò il suo lento declino verso la Morte. Ryoji e altri 3 giovani ragazzini si trovarono a fronteggiare la più grande delle tristezza, il loro primo maestro, La Morte. La forte volontà del padre non permise che i bambini cedessero alla tristezza. Loro avevano superato se stessi, con coraggio, portando a termine molte prove.

Quando seppi che Ryoji, all'età di 21 anni, doveva partire per l'Arabia, una regione così calda e tropicale, ebbi come una strana impressione. Non avevo mai sentito qualcosa di così profondo, nemmeno prima che i giovani partissero per la guerra, nemmeno davanti a coloro che restano sul campo di battaglia prima della fine della guerra. La sua forte volontà, la sua assoluta lealtà al padre, la sua imporvvisa decisione di andare in Arabia, abbandonando la scelta di vedere la brillantezza delle città europee ed americane, mi riempì di rispetto e allo stesso tempo mi diede un'impressione di tragicità.

Dall'Arabia egli mandava di rado dettagliate lettere ai fratelli e alle sorelle. Comunque, nessuno poteva immaginare le sofferenze che potevano venire dal continuare a perseverare sulla pratica della macrobiotica nel deserto, almeno di non averne fatto esperienza. Ryoji andò lì. Andò anche per padroneggiare sempre più profondamente l'Arabo e le difficoltà di quella lingua. E' praticamente impossibile vivere in un deserto che brucia con pochi liquidi, eppure andò lì e siccome egli conosceva la macrobiotica non era possibile che la sua vita finisse tragicamente come Laurence di Arabia! E io dissi Bravo! a questo giovane Giapponese di Arabia.

Passò del tempo senza sue notizie. Egli scriveva di rado a me o agli altri studenti dell'istituto di Macrobiotica. Pensai che fosse impegnato in qualcosa di esclusivo e non presi come un'offesa la mncanza di notizie. Egli scriveva più spesso al padre e alla famiglia, in segno di rispetto per il padre e di amore per i fratelli che avevano perso la madre.

Fu agli inizi di Dicembre che seppi che MR.Saito stesse partendo per l'Arabia. Disse che aveva riceuto una lettera urgente da Ryoji che diceva: "Sono in pericolo!, Vieni a salvarmi immediatamente". Pensai fosse una cosa bizzarra...cominciai a pensare a varie cose, trasdimento, assassinio, colpo di stato, che capitano spesso in quelgi stati,ma non trovai niente. Mr Saito partì immediatamente con l'aereo verso La mecca e da li a Medina dove incontrò il figlio all'hotel eli non gli parve che stesse in pericolo.

"Padre, vieni, stai con me questa notte".

Mr Saito accettò e così il 31 dicembre, lui , Ryoji e Alì un amico indonesiano vicino a Ryoji dormirono insieme. Un ora dopo, il settimo piano dell'edificio crollo con un tremendo fracasso. Mr Saito non era nella possibilità di muoversi, le sue gambe erano bloccate dai blocchi caduti. Alì non poteva fare nulla per aiutarlo, nel buio non vi era risposta da parte di Ryoji. Sette ore dopo lui ed Alì furono salvati e portati in ospedali dove li dovetterò curare per oltre un mese per via delle profonde ferite. Ryoji morì senza alcun segno di ferita sul corpo.

L'ultima lettera di Ryoji al padre fu misteriosamente intitolata da lui "L'ultima lettera". Sono andato ad esaminare l'intera collezioni di lettere. La sua scrittura l'ho riconosciuta come Yang, sottile, decisa ed enegetica. Secondo le ultime lettere egli fu profondamento attratto dalla frutta. Egli ne mangiò spesso, soprattutto frutti secchi estremamente zuccherini (datteri?). " La frutta secca è YANG!" egli scrisse.

Numerosi frutti tropicali come le ananas, le banane, il cocco ecc hanno un contenuto di cristalli di zucchero estremamente yin per via del clima estremamente yang. Il fatto è che si arriva come per magia , quasi in stato di ipnosi a mangiare un grande numero di questi frutti perchè si è fatti un estremo uso di yang che per natura per equilibrarsi richiama lo yin. E' legge di Natura, lo yang chiama lo yin e lo yin chiama lo yang e questo avviene sempre, costantemente e senza difficoltà : questo in Natura si chiama PACE.

Tuttavia, quando si tratta di una questioni umane, Yin e Yang se vengono prodotti in un modo che si discosta dalla Natura, in maniera imperfetta, violenta, improvvisa ed eccessiva, allora, l'ostilità, la malattia, l'assassinio, il crimine e la morte sembrano accadere improvvisamente. Ciò che accelera eccessivamente questa rapidità di mutamento , già grande, è il modo conle quali le cose si sono rese più facili con l'invenzione del denaro. Quando il denaro consisteva di enormi massi di pietra, come un tempo in Giappone, il che era molto buono, perché era difficile da trasportare . Invece i soldi dei nostri giorni, che sono di carta e tutti possono usarli liberamente, in tal modo l'interazione di Yin e Yang, il tempo e lo spazio si trovano ad essere eliminati.

Se l'uomo non avesse il denaro... l'uomo che desidera la frutta secca avrebbe avuto molto da lavorare prima di poterla ottenere. Per ragginugere quel sapore avrebbe dovuto attendere vari giornie settimane. Il suo lavoro lo avrebbe ulteriormente yanghizzato e non sarebbe stato pericoloso per lui cibarsene alla fine. Invece con il denaro tutto ciò non conta più, quanto ne vuoi, più ne vuoi ... ancora di più...

Il piacere Yin ( ogni piacere è Yin) è il più grande desiderio dei grandi animali yang. D'altro canto non vi è pericolo a conumare molto Yang sia esso salato o amaro di gusto. Non esistono molti casi di morte per aver consumato troppo yang, se una persona mangia molto salato automaticamente perde l'appetito per esso e cessa di cibarsene, cercando invece di compensare per via di un violento desiderio di Yin. Si brama eccessiavamente lo Yin e non si può resistere dal bere dell'acqua, così, l'eccesso di yang si compensa.

Questa comportamento si discosta invece in parte se si consuma eccessivo yin, che può essere preso di continuo senza averne subito la giusta sensibilità, anche se si aumenta di molto lo Yin durante l'anno esso non cessa velocemente. LoYin è lungo , lo Yang è corto.

Tirando le somme ci sono scarsi pericoli di morte per yanghizzazione per via della velocità dei processi che vengono presto fermati in caso di pericolo, mentre, per la sua caratteristica intrinseca di lunghezza e lentezza i processi di Yinnizzazione portano con se dei grandi pericoli .

Il corpo che si yanghizza è come fosse un piccolo mondo, limitato, confinato, centrato, mentre alla yinizzazione non si possono porre limiti essa è infinita. Il barometro della yinnizzazione dell'anima è il dubbio e la grandezza del dubbio, nella sua estensione non ha limiti. Si diventa sospettosi di ogni cosa. Si odia, si insulta Dio , si detestano i microbi e si attaccano con ogni forza. Alla fine si sospetta di se stessi! La yinnizzazione è infinita mentre la yanghizzazione si smorza subito in un impasse.

La misura della grandezza della propria yinnizzazione, nell'uomo, si rivela dalla propria profonda natura sospettosa.

La morte di Ryoji ci offre una tragica lezione. Ognuno può comprendere di realizzare il sogno di Ryoji attraverso la propria morte. Egli ha praticato strettamente e fanaticamente la Macrobiotica che ha imparato in Giappone con l'obbiettivo di essere riuscito a superare le più grandi sofferenze meravigliosamente. Questo lo ha reso troppo Yang. Per questa natura è stato attratto dalla yin.

La sua forte volontà, ereditata dal padre lo ha portato alla ricerca dello yin in modo molto compiuto e il suo corpo si è yinnizzato molto rapidamente. Per via della sua forte volontà yang ha inisistito verso la sua yiniizazzione. alla fine la collisione di due flussi opposti di Yin e Yang hanno prodotto un turbine violente che ha portato la condizione del corpo verso lo yin.

Egli perse fiducia in se stesso, il pensiero si era perso, agli occhi degli altri questo è uno stato del tutto privo di senso e paranoico. Ho incontrato solo tre volte un caso analogo in più di 50 anni.

In questi casi si deve assumere Ranshio, ( uova gallate + tamari) una sola volta di modo da stoppare la yinnizzazione del corpo e un bagno freddo per yanghizzarlo. Questa è la ragione perchè i bagni freddi sono spesso praticati in alcune regioni. Si passa poi ad una crema di riso salate e tè con tamari ogni giorno. Se si segue questa terapia per 10 giorni l'illusione di perdità del sè sparisce e si ritorna ad uno stato psicologico stabile e sereno come il cielo limpido.

Le malattia che si verificano improvvisamente sono anche guaribili velocemente, mentre per quelle croniche occorre lungo tempo. Le principali malattie mentali e spirtiuali come l'arroganza sono difficili da guarire.

La maggiore lezione che Ryoji ci insegna è che la teoria senza la pratica sono inutili e va da se che egli fosse troppo giovane per comprendere a fondo la teoria.

Questi sono i doni che Ryoji ci ha portato:
1 Cosa molto importante è l'assoluta concezione della famiglia: di sentire e di guidare gli altri a sentire fin dall'infanzia, che siamo tutti legati come fratelli e sorelle. Non dobbiamo mai dividere, escludere,separarci. 2 E ' necessario scoprire da se stessi il metodo per garantire una salute fisica e mentale al proprio corpo, da soli, senza l'aito di alcun maestro. 3 L'educazione deve sviluppare sin dall'inizio la forza di volontà al massimo. 4 La sua realizzazione e la sua padronanza non è assolutamente possibile se la formazione è data da altri. Non è niente, solo una formazione concettuale, come la lingua di una scuola, la medicina di una scuola, la legge di una scuola, la fisica di una scuola. È inutile se non per guadagnarsi da vivere, al massimo.
5Questa educazione non può essere costretta, né imposta.

Vedi anche :

http://anoldseed.blogspot.com/2009/11/la-guarigione-secondo-la-medicina.html

http://anoldseed.blogspot.com/2009/11/il-nulla-e-linfinito.html

L'Acqua è Vita


giovedì 19 novembre 2009

Inneres Auge

Ieri un collega mi passa un link di un sito davvero raccapricciante, dove sopra leggo una serie di notizie agghiaccianti tipo : Russia: uccide l'amica, la cuoce e la mangia di fronte al figlio di 7 anni , comprendendo poi che ultimamente in Russia questi episodi di efferato cannibialismo non sono affatto casi isolati e i corpi si arrivano pure a vendere ai kebabbari : Russia, senzatetto uccidono e mangiano un loro amico, poi ne vendono i resti ad un gestore di kebab .

Se sommiamo queste notizie ai nostri locali, orrendi e colpevoli, fatti, di chi entra in carcere e ne esce morto a bastonate (Cucchi), perchè forse la legge per chi ha le divisa non conta, ma in realtà non esiste alcuna legge quando non è supportata da
Morale.

Poi al grande schermo i film catastrofici impazzano soprattuto adesso sulla scia delle profezie maya della fine del mondo.

Tutto questo preambolo per arrivare proprio alla fine del mondo.

Anche io voglio dare la mia profezia da fine del mondo, profezia che, sebbene possa sucitare anche ilarità, dovete prenderla solo come pretesto letterario per uno scopo ben più fine.

La fine del mondo sarà quando, da questo mondo, se ne andrà Franco Battiato.

Da pochi giorni è uscito il suo ultimo lavoro e io da mesi non sto più nella pelle dal desiderio di scrivere una verie e propria ode a questo artista.

Battiato è ormai l'unico che trasporta ancora con se, con intensità e profondità uniche, un mondo che sta scomparendo, fatto di Natura e ritmi, di cicli e ritorni, di contaminzioni cosmologiche e antiche. Un mondo dove per raggiungere uno stadio più alto di frequenza, bastano poche note su di un piano e poche parole,... ma vere.

Battiato non è solo un artista, ma diventa un
mentore a tutti gli effetti, egli ci parla di uno spazio sottile e delicato ma, allo stesso tempo, forte e immenso; un mondo nascosto ai più, ma presente ovunque e in ognuno di noi, un piano gnostico di infiniti collegamenti e dimensioni che può essere scrutato solo da chi ha manifestato un animo realmente puro.

Un uccello che vola senza limiti nel cielo infinito, ma anche un aquila che non ha bisogno degli altri per tovare se stessa perchè scopre se stessa ad ogni nota che si sussegue passando di stagione in stagione e cogliendo da esse ogni suo frutto.

Si arriva, immersi in profonda meditazione,fino a scorgere l'Infinito, la Luce all'imbrunire, la Vita dopo la Morte.



La sua musica
non ha confini, ne lingustici ne sociali, tutto in essa confluisce con discipliana e armonia, legando tradizione a tradizione, non si lascia contaminare dalla debolezza e dalla bruttezza del mondo e quando si contamina è perchè domina la contaminazione e ne è consapevole, lo fa per entrare anche in questo tempo, per trasformarsi in messaggio universale, perchè non vogliamo, in realtà, in noi stessi, lasciare indietro nessuno e speriamo che tutti possano comprendere e respirare un po' di quel mondo che si chiama Franco Battiato.

martedì 17 novembre 2009

FAO e fame nel mondo

Paul McCartney illustrerà la sua campagna contro il consumo di carne il prossimo mese a Bruxelles al Parlamento Europeo, invitato da Edward McMillan-Scott, vicepresidente dello stesso nonché eurodeputato e anch'egli vegetariano.

L'ex Beatle esporrà le sue vedute vegetariane nel quadro di una conferenza intitolata "Global warming and food policy: less meat = less heat"(Riscaldamento globale e politica alimentare: meno carne = meno calore).

Paul McCartney è certo che, diventando vegetariani o mangiando meno carne, gli effetti del riscaldamento globale sarebbero decisamente meno gravi. Alla conferenza parteciperà anche Rajendra Pachauri, responsabile ONU della commissione sui cambiamenti climatici e premio Nobel per la Pace 2007

McCartney, McMillan-Scott e Pachauri sono vegetariani.

E non si tratta solo di problemi di inquinamento e gas serra causati dagli allevamenti intensivi. E’ infatti ormai notorio che l’utilizzo di terreni la cui produzione di cibo è destinata agli animali degli allevamenti intensivi contribuisce alla tragedia della povertà in aumento nel mondo.

Così mentre il direttore della FAO, Jacques Diouf, dalle 20 di ieri sera, a Roma ha iniziato uno sciopero della fame di 24 ore per "sensibilizzare l' opinione pubblica sul problema dell'insicurezza alimentare" (art. su Repubblica) in vista del forum della società civile per la sovranità alimentare dei popoli riunito alla Città dell'altra economia che si aprirà lunedì, lo stesso Papa Benedetto XVI consapevole delle cattive strategie utilizzate nell'economia agricola, dichiara senza giri di parole : La Terra può nutrire tutti i suoi abitanti (art. su L'Avvenire).

Fonte: http://www.societavegetariana.org/site/modules/news/article.php?storyid=139


Al di là del fatto che il riscaldamento globale non sia tanto dipendete da fattori umani, comunque obbligatoriamente migliorabili, ma da fattori più cosmologici, resta indubbio il fatto che la nostra Madre Terra possa sfamare ogni uomo e animale e molti di più ancora se solo si capissero delle semplici regole di base.

Prima fra tutte proprio la scelta di non alimentarsi di carne, porterebbe oltre che ad un risparmio di acqua incredibile, ad un utlizzo dei terreni coltivati per far fronte alle reali esigenze nutritive degli uomini piuttosto che per l'ingrasso forzato dei fratelli animali.

Difficile però che in un occidente ancora governato da assetati di sangue si possa proporre la calma, la quiete, la saggezza e la FORZA, di una ciotola di riso.

domenica 15 novembre 2009

Il futuro è qui

Oggi sono andato a sentire una conferenza a Torino dal titolo "il futuro è qui" organizzata dalla Dembech.

Il primo relatore è stato Tom Bosco, direttore della rivista Nexus. Ha parlato di Haarp e ha fatto una breve escursione anche sul fenomeno delle scie chimiche o geo engignering. Nulla di nuovo, tutte cose, per chi le segue da sempre, risapute. Interessanti un paio di punti, per me, il fatto che la risonanza shumann della Terra abbia una seria relazione con la salute e la normale attività degli organismi sul pianeta e che sulle stazioni orbitali spaziali gli astronauti per non soffrire di disfunzioni fisiologici hanno dotato le stazioni orbitali di macchinari che ritrasmettono la frequenza della risonanza del nostro pianeta di modo da non creare questa mancanza.

Chiaramente Haarp potrebbe anche disturbare tale frequenza con non si sa quali possibili infausti retroscena.

Altra cosa interessante, relativa al grosso terromoto che l'anno scorso colpì la cina e che se vi ricordate aveva dato egni di preannuncio attraverso strane e particolari manifestazioni atmosferico come nuvole fluorescenti ecc, che, anch'esso potrebbe essere relazionabile all'attività di Haarp il quale potrebbe aver contribuito alla creazione di tale terremoto che, casualità delle casualità colpì una base sotterranea militare cinese contenente testate atomiche.

Bellissimo invece l'intervento di Malanga, il quale non ha fatto altro che fare il punto sul suo lavoro degli ultimi venti anni, ma , ha denotato grande profondità di pensiero e di consapevolezza. Almeno questo è quello che mi ha trasmesso. Non si è parlato di alieni ma molto di anima, di coscienza, di parte Divina che è in noi, in ciascuno di noi.


Anche L'intervento di Massimo Citro è stato notevole ed apprezzabile, per spiegare la sua tff ovvero un metodo di trasferimento frequenziale ha fatto una lunga digressione filosofica sulla materia e sul vuoto, sul concetto di campo o meglio di campo informato.

Del modo cioè di come è possibile agire sulla materia attraverso l'informazione sulla stessa.
Certo qualcosa di realmente avveneristico che vede come finale utilizzo il trasferimento dell'informazione di un farmaco all'acqua come contenitore ricevente il quale trasporterà la memoria dell'informazione del farmaco senza chiaramente il farmoco stesso.

Notevole. Concetto inoltre che è possibile a mio parere estendere a 360 e le cui applicazioni potrebbero essere davvero infinite. Una medicina frequenziale, informativa è al fine sbalorditivo anche per me, sebbene del tutto comprensibile, infatti, quando un "guaritore" aiuta con il suo essere, la propria energia, le proprie parole un altra persona, altro non fa che informarla, dargli delle chiavi di lettura sulla realtà delle cose, o su se stesso aiutando a comprendere ad aprirsi un po' come farebbe la frequenza di un farmaco senza però il farmaco stesso, per interderci è come aprire il cancello con la chiave oppure con il telecomando, nel secondo caso non c'è chiave ma l'informazione di apertura attraverso radiofrequenza.

Fa piacere ascoltare persone ancora dotate di sale in zucca sebbene continuo a non vedere alcuna possibilità di cambiamento fin tanto che ognuno di noi resta fermo nelle proprie isole di compotenza e non si unisce all'altro per un finale scopo comune.

sabato 14 novembre 2009

Influenza A: morti sospette dopo il vaccino


Due persone sono morte in Germania poco dopo
essersi fatte vaccinare contro l’influenza A.

Lo rivela il quotidiano `Bild´, secondo il quale a Wuppertal, nei pressi di Colonia, un uomo di 46 anni è stato rinvenuto cadavere nella toilette dell’azienda in cui lavorava un giorno dopo essersi fatto vaccinare. Il portavoce della locale procura, Wolf-Tilmann Baumert, ha confermato che è stata «ordinata un’autopsia» per stabilire se ci sia un nesso tra il decesso e la vaccinazione contro il virus H1N1. I medici dovranno anche spiegare se la morte possa essere stata prodotta da una
reazione allergica, anche se l’uomo prima di farsi vaccinare aveva esplicitamente dichiarato per iscritto di non soffrire di allergie.

Anche nel land orientale della Turingia una donna di 65 anni è morta il giorno dopo la vaccinazione a cui si era sottoposta. Il marito della vittima ha spiegato che subito dopo l’inoculazione del vaccino la moglie non aveva avvertito alcun disturbo, mentre dopo cena ha subito un infarto ed è deceduta dopo il ricovero in ospedale.

A Duesseldorf un uomo di 30 anni ha invece subito uno choc anafilattico dopo essere stato vaccinato. A salvarlo è stato il fatto che si trovava ancora nello studio del suo medico curante, il quale ha spiegato che c’è un margine di tempo di 90 secondi per poter intervenire con successo. Condotto in ospedale, il paziente è stato dimesso due ore dopo.

Una donna di 27 anni, che è sempre stata in buona salute, è morta martedì scorso a Viry-Chatillon, nella regione parigina, dopo aver contratto il virus dell’influenza A H1N1. La vittima era stata curata a casa dal suo medico di base con il Tamiflu. Lo ha riferito oggi
la prefettura del dipartimento dell’Essonne, che ha parlato di una forma «folgorante» di influenza. Un’autopsia è in corso per stabilire le cause esatte del decesso. La giovane si era ammalata pochi giorni fa, ma il suo stato di salute si era improvvisamente aggravato. È deceduta durante il trasporto in ospedale.

Fonte : http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/

venerdì 13 novembre 2009

La disumanizzazione della medicina


Dalla vivisezione animale a quella umana
Marcello Pamio, dal libro "Imperatrice nuda" di Hans Ruesch

Malattie in costante crescita
Gli esperti in televisione ci confortano dicendo che le malattie sono in diminuzione, che la vita media si è allungata e quindi dobbiamo essere tutti felici e contenti.
Eppure, dati alla mano, le patologie cardiovascolari e tumorali stanno decimando l’opulento occidente (nel 2005 i morti per cardiopatie sono stati oltre 17 milioni, mentre nel 2007 per cancro circa 9 milioni); le malattie artritiche e reumatiche stanno invalidando sempre più persone; il diabete porta alla morte circa 3 milioni di persone ogni anno; le leucemie, soprattutto infantili, sono in paurosa crescita e quelle persone che arrivano intorno agli ottanta, sono imbottite di farmaci e sempre più spesso presentano l'Alzheimer.

E allora, come la mettiamo con le parole degli esperti? Chi ha ragione: gli esperti o la vita stessa?


L’altra cosa interessante è che stiamo parlando proprio di quelle malattie per le quali la “ricerca scientifica”, l’unica riconosciuta vera, più si è accanita su poveri animali.


Domanda: a cosa serve allora, torturare, vivisezionare e massacrare ogni anno milioni di vittime innocenti, per non risolvere assolutamente nulla? E se anche ci fosse stato un risultato, dal punto di vista umano, morale e spirituale avrebbe senso “curare” da una parte e produrre sofferenza dall’altra?


Cerchiamo di fare un po’ d’ordine mentale.

Durata della vita
La durata media della vita, verso fine XIX° secolo, si era prodigiosamente allungata con la reintroduzione dell’igiene ippocratica, a seguito delle migliorate condizioni economiche e alimentari, per poi cessare di crescere. Questo è il motivo per cui in molte nazioni del mondo si accusa da qualche anno una leggera flessione, smentendo le ottimistiche previsioni dell’OMS stessa.


Le persone più longeve del mondo sono quelle che vivono lontane dalle farmacie e che adottano uno stile di vita sano, moderato e sobrio!


Negli Stati Uniti, la durata media della vita non è aumentata nell’ultimo ventennio, nonostante l’arsenale terapeutico a disposizione; quello che invece è aumentato è il periodo di degenza medio. Quindi gli americani oggi non vivono più a lungo dei loro padri, ma soffrono di più, cioè trascorrono più giorni in ospedale prima di morire (mantenuti in vita – se così si può chiamare – con flebo, trasfusioni, farmaci, polmoni artificiali, dialisi, trapianti, ecc.).


Secondo Ivan Illich, autore del discusso libro “Nemesi medica”, un inglese su cinque che soffre d’insufficienza renale riceve il raro privilegio di morire a fuoco lento grazie a quello strumento di tortura che è il rene artificiale.
La storia insegna che c’erano molti più longevi nell’antichità, quando non si parlava di medicine, esami clinici, screening, esami diagnostici, ecc.


Pitagora per esempio giunse all’età di 91 anni, Sofocle a 92, Seneca a 94 anni, Eraclito a 96.


A quei tempi chi moriva giovane, moriva quasi sempre in battaglia o perché veniva avvelenato. Oggi è molto difficile morire in guerra, ma è assai più facile morire per avvelenamento da farmaci e/o vaccini!

La dietetica e igiene di Ippocrate
Ippocrate di Cos è considerato il più grande medico dell’antichità e probabilmente la sua sapienza non è mai stata sorpassata!


Visse tra il 5 e 4 secolo a.C. e gli studiosi concordano che da lui provengono tutti i migliori insegnamenti antichi sulle epidemie, le febbri, l’epilessia, la differenza tra tumori maligni e benigni, la salute in genere e soprattutto l’importanza dell’igiene e dei valori etici in medicina.


Grande clinico, osservava attentamente il malato e lo aiutava a lasciarsi guarire dalla Vis Suprema Guaritrix, la Natura.


Solo la Natura può guarire! Il compito del medico dovrebbe essere quello di accompagnare per mano il suo assistito, di rafforzare le sue capacità risanatrici naturali ( la Vis Medicratix Naturae), di guidarle e soprattutto di non ostacolarle (Primum non nocere).


Oggi il medico, avendo perduto questa importantissima Arte (“ars medica”), imbottisce di farmaci il malato fino alla morte.


Il trattamento medico secondo Ippocrate è essenzialmente quello dietetico, perché attraverso il cibo corretto e il non-cibo, cioè il digiuno, le forze interiori dell’uomo si rigenerano. L’altra cosa fondamentale è l’igiene, cioè la pulizia esterna del corpo e interna dell’anima.

Galeno
Galeno (130-200 d.C.) entusiastico vivisettore, fu il primo medico della storia a dimostrare, suo malgrado, la dannosità delle esperienze vivisezioniste per la scienza medica; esperienze purtroppo che divennero fonte di errori clamorosi, che si protrarranno per oltre 1500 anni.


Le convinzioni monoteistiche di Galeno fecero sì che più tardi la Chiesa eleggesse il suo lascito scientifico a “dottrina medica ufficiale”. Per secoli, chi metteva in dubbio un’affermazione galenica era un eretico e doveva ricredersi sotto la scure o il fuoco della Santa Inquisizione. Questo assicurò all’umanità per quindici secoli la perpetuazione di errori fatali, provenienti dalle osservazioni che Galeno aveva fatto nel corso delle sue vivisezioni animali.

Gli errori galenici
Col passare del tempo, i precetti umani e igienici e dietetici di Ippocrate vennero spazzati via, dimenticati.


Secondo Plinio, il romano era stato un popolo sano durante il periodo iniziale dell’Impero e anche prima, grazie all’igiene assicurata dagli acquedotti, fognature e dall’uso delle terme.


A poco a poco, le regole semplici come una dieta sana e una rigorosa pulizia del corpo, non fecero più presa su un popolo a cui i nuovi medici predicavano la necessità della magia, degli amuleti e dell’astrologia.
Il graduale abbandono dell’igiene ippocratica rendevano sempre più pericolosi gli interventi chirurgici, che non solo in Oriente e nell’antico Egitto, ma anche nella Roma del Primo Impero avevano raggiunto un alto livello di sviluppo. Per questo vennero ridotti al minimo.


Nel Medioevo l’evoluzione culturale era ancora lentissima e in molte arti e tecnologie si era addirittura andati a ritroso: il progresso umano si è alternato con lunghi periodi d’inspiegabile regresso.


Gli insegnanti di anatomia non conoscevano altri testi che quelli di Galeno: la donna per esempio aveva due uteri, uno per i figli maschi e l’altro per le femmine!
Molti altri errori ebbero gravissime conseguenze nei secoli seguenti, come l’insegnamento che il pus era un buon segno ed essenziale alla guarigione di una ferita e che la frutta era dannosa per la salute!


Forse l’errore più catastrofico per l’umanità, l’errore che diede avvio alle grandi epidemie del Medioevo, fu l’abbandono delle regole igieniche di Ippocrate. Galeno le considerava come una antica superstizione, avendo osservato che gli animali vivevano benissimo senza lavarsi le zampe e le loro ferite si rimarginavano anche senza alcuna cura.

Paracelso
Il medico-filosofo-alchimista Paracelso aveva compreso questi pericolosi errori e in aula bruciò le opere di Galeno. Per questo affronto alla scienza considerata ufficiale dalla chiesa, fu cacciato dall’Università di Basilea dove insegnava anatomia.
Invano lo svizzero Paracelso aveva tentato di rispolverare l’igiene e la dietetica ippocratica, ma nel Medioevo, magia, superstizione e religione, in mezzo ad una sporcizia inconcepibile, dominavano l’arte medica.

Il nuovo galenismo
Si può datare l’inizio della dottrina incentrata sulla vivisezione nel 1865, allorché apparve l’opera che in Francia viene considerata uno dei due capolavori della sua letteratura scientifica, a pari merito con il “Discorso sul metodo” di Cartesio, e cioè l’ ”Introduzione allo studio della medicina sperimentale” di Claude Bernard.
Considerato genio universale, Claude Bernard, fu invece uno scrittore drammaturgo fallito che s’indirizzo verso la medicina, dove però non ebbe migliori risultati, quando venne bocciato – come molti colleghi vivisettori – all’esame di abilitazione per l’esercizio della professione medica.


Le sue numerosissime vivisezioni con animali vivi lo portarono a risultati assolutamente contradditori, che lo spinsero a moltiplicare gli esperimenti e con questi le confusioni.


Il suo metodo preferito per scoprire i segreti della vita, era quello di distruggere un organo, ossia estirparlo, per poi osservare l’animale tenendolo in vita il più a lungo possibile, sino a praticargli la respirazione artificiale. Il tutto ovviamente in nome della “scienza”.


Nel suo “capolavoro” letterario, troviamo riportato il suo motto: “tutto ciò che si ottiene con gli animali è perfettamente concludente per l’uomo[1]


Nessuno dei tanti errori che il galenismo aveva imposto in quindici secoli al mondo occidentale (dimenticando l’igiene e la dietetica di Ippocrate) è paragonabile, per gravità e conseguenze, a questo errore fondamentale che Claude Bernard ha tramandato a generazioni di medici, fisiologici e biologi. Errore purtroppo assurto a dogma dalla medicina ufficiale, quasi interamente basata sulla disumana e ascientifica vivisezione animale.


In pratica tutto quanto concerneva l’organismo vivente poteva essere ridotto a formula precisa, ossia a materia inerte.


Il quadro si è complicato ulteriormente da quando la ricerca medica si è data totalmente alla biologia: ossia pretende di applicare una scienza esatta come la chimica, alla vita organica (biologia), e per di più estrapolando all’uomo i risultati ottenuti su animali (altro regno della Natura).


Questo è il motivo per cui la medicina ufficiale - basata su tali gravissimi errori – non ottiene risultati nella cura delle malattie; questo è anche il motivo per cui è destinata al fallimento totale. In biologia non esiste standardizzazione, le reazioni individuali variano sempre, sia tra uomini, che tra animali, che tra le piante.

La gabbia mentale
L’uomo è sempre incline ad accettare come una verità ciò che gli è stato insegnato[2], parola di Claude Bernard!
Essendo per natura un animale gregario e conformista, l’uomo tende ad adattarsi alla maggioranza, sia nell’ambito mentale che in quello materiale.
Il pensiero umano si è sempre mosso entro una gabbia ben delimitata, in conformità alla propria epoca.


Ecco un esempio per tutti: il grande filosofo e pensatore Aristotele, affermava che un grosso sasso cade più velocemente di uno piccolo. Più che l’errore in sé, oggi quello che appare stupefacente è come non sia venuto in mente a nessuno per secoli e secoli di controllare questa affermazione con un semplicissimo esperimento. Si dovette attendere l’enunciazione di Cartesio e le prove di Galileo.
La gabbia si sposta nel corso dei secoli, ma il pensiero umano, tranne poche eccezioni, continua a rimanere confinato entro i limiti della gabbia stessa, da cui non può evadere.

Il metodo cartesiano
Scrollatisi di dosso il giogo oscurantista del Medioevo, gli uomini si davano anima e corpo alla sperimentazione.


La scienza cosiddetta sperimentale aveva cominciato a modificare la faccia del mondo con l’apparizione nel 1637 del “Discorso sul metodo” di Cartesio, che insegnava all’uomo un nuovo modo di pensare, dando l’avvio alla moderna tecnologia.

Ma questo “nuovo mondo” nascondeva il pericolo di un sapere freddo e meccanicista.


Cartesio (che praticò tra le altre cose anche la vivisezione) credendo in una biologia meccanicista diede inizio al più grande errore della scienza moderna.
Il metodo di Cartesio allargò rapidamente i confini del sapere, ma sprezzando deliberatamente il pensiero filosofico e l’intuito, sostituì un nuovo e macroscopico errore agli errori precedenti: errore che conteneva il seme della futura disfatta perché indusse gli scienziati ad allontanarsi, dalla Verità.


Negando l’esistenza di tutto ciò che non è dimostrabile (metodo empirico), essi si separarono dalla realtà della vita.

La disumanizzazione
Nemmeno Claude Bernard poteva immaginare che solo cinquant’anni dopo la disumanizzazione alla quale aveva tanto contribuito con l’esempio e la parola, si sarebbe sperimentata la vivisezione umana su decine di migliaia di individui (i prigionieri nei campi di sterminio nazisti), e non da parte di spietati aguzzini carcerari, ma da parte di medici titolati e cattedratici, allevati e istruiti nella scuola vivisezionista di cui egli era stato il principale apostolo.


Possiamo affermare che la disumanizzazione inizia con quel primo esperimento a cui lo studente (di medicina) è obbligato ad assistere. Negli Stati Uniti si parte dalle elementari…
Il costante dilagare del mondo vivisezionista non ha fatto altro che aumentare anche la tortura e l’omicidio scientifici di essere umani”[3]
Che la vivisezione portasse irrimediabilmente alla vivisezione umana lo aveva capito già Orazio quando scrisse le seguenti parole: “cruelitas in animalis est tirocinium crudelitatis contra homines”, la cui traduzione è più o meno questa: “la crudeltà nei confronti degli animali, è il tirocinio per la crudeltà nei confronti degli uomini”.

Il senso morale
Tutte le leggi che hanno retto le organizzazioni umane in passate e le reggono attualmente sono basate sul senso morale: su ciò che giusto e ingiusto. Anche se negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio ribaltamento (in senso orwelliano) del senso stesso delle parole e dei termini.


Oggi non si sa più cosa sia bene e di conseguenza cosa sia male!
Tanto più gli “adepti” di questa pseudoscienza - alla base della medicina ufficiale - considerano moralità e immoralità, bene e male, parole totalmente prive di significato, concetti “ascientifici” perché non riproducibili in laboratorio.
Come si può sperimentare in sala operatoria su di un gatto o cane, la moralità?
Invece è proprio il senso morale a spingere l’uomo verso la pietà. Pietà significa compassione, la capacità di avvertire la sofferenza altrui quasi fosse la propria.
La maggior parte dei vivisettori si limita a giustificazioni machiavelliche come “il fine giustifica i mezzi”, il triste grimaldello che ha sempre aperto tutte le porte delle nefandezza umane, comprese quelle di Auschwitz e Buchenwald.


A parte il fatto che i pretesi vantaggi non esistono (e lo si vede con l’aumento delle malattie degenerative e delle sofferenze), rimane l’inacettabililità morale della tesi secondo cui un atto crudele non è riprovevole qualora ne derivi un beneficio materiale.

Altrimenti, se fosse giusto torturare animali in laboratorio per il bene dell’umanità, allora sarebbe altrettanto giusto torturare un uomo in laboratorio per il bene di mille uomini….


[1]Introduzione alla medicina sperimentale”, pag. 153, Garnier-Flammarion, Paris 1966
[2]Principi di medicina sperimentale”, pag. 21
[3] Dottor Wolfgang Bohn, “Aerztliche Mitteilungen”, N.7-8
1912


Fonte : http://www.disinformazione.it/disumanizzazione_medicina.htm