martedì 11 gennaio 2011

Campi informati

Da uno scritto del dottor Boucher del 1896.

Che pensate del contaggio? Esso è inevitabile. Lo si spiega ordinariamente con l'identità dell'ambiente, delle condizioni esteriori ecc. Ma una minuziosa osservazione fa riconoscere che la questione dell'ambiente non sempre basta; gli è sopratutto in questi casi che si rileva la insufficienza della teoria microbica. Le malattie infettive non sono le sole che forniscono esempi di ciò che si chiama contaggio...Le nevrosi, per es:. si trasmettono perfettamente da un individuo che ne è affetto ad un individuo sano fino allora, e possono rivestire anch'esse un carattere epidemico.


Fésé, ricorda dei casi curiosi di abitudini e pazzie comunicate ai cani dalle loro padrone, divenute agarofobi (amanti della solitudine) per esempio, avversi a certi colori.


Infine, Laségne, ha dimostrato il contaggio della follia, e Wallenberg ammette, per spiegare questo contaggio, una specie di affezione psichica che si produrrebbe. In questi casi evidentemente esiste influenza nociva di un soggetto sull'altro, vale a dire contaggioso, e nonpertanto nessun elemento basilare può invocarsi; come dunque questo contaggio si produce?

Egli è con la legge dell'equilibrio dei fluidi inegnataci dalla fisica e dalla legge dell'irradiamento che si applica a tutti i corpi e che ingloba tutti gli esseri, che questi fatti possono spiegarsi; al punto che si potrebbero, per analogia, formulare le leggi seguenti: L'influenza esercitata da corpi animati, gli uni sugli altri, sta in ragione inversa del quadrato delle loro distanza.


Vi è, dunque, nell'uomo allo stato normale, irradiamento di un fluido normale. E sia che si tratti di nevrosi, ovvero di malattia infettiva, il meccanismp del contaggio dev'essere incontestabilmente il medesimo nei due casi. Gli effetti riconoscono per loro origine cause simili. E dacchè vi è irradiamento normale nell'individuo allo stato normale, vi deve essere irradiamento morboso nell'individuo allo stato patologico. Per cui, al contatto l'una dell'altra, le due forze fluidiche reagiscono l'una ull'altra, e la loro risultante prenderà una risultante determinata nel senso della salute di questi, della malattia per quegli, a seconda che il potere emissivo del primo sarà stato superiore o inferiore al potere del secondo.


Non vediamo qui agire il microbo sull'uomo; è l'essere stesso che agisce sull'altro essere che lo influenza, e n'è influenzato secondo la sua potenza di ricezione dall'altre parte. Così mi si presenta il fenomino del contaggio con il suo processo comune a tutti i generi di affezioni, alle malattie infettive come alle malattie psichiche...


Affermo, dunque, la rassomiglianza, la similitudine, l'identità, che esistono tra i due ordini di fatti; poichè all'infuori di tutte le considerazioni filosofiche, all'infuori delle reazioni sopra esposte, l'osservazione diretta di certe epidemie dimostra che le medesime cause possono produrre e la malattia e le malattie infettive e le psiche più svariate. Egli è a questa guisa che la medesima qualità degli agenti esterni che fanno nascere la influenza, genera, egualmente una recrudescenza molto "MANIFESTA DI FOLLIE", di "SUICIDI, DI DELITTI. Esiste in ciò, dice il Dr. P. Audry, un ambiente che sprigiona le disposizioni latenti, formando degli scoppi multipli ma indipendenti gli uni dagli altri. Rientriamo qui adunque nel processi generale.


Ma più sù ho insistito sulla importanza della cause secondarie e concomitanti; ho dimostrato che - esagerando la "IMPRESSIONABILITA'" degli individui viventi al loro contatto e che senza di esse avrebbero potuto sottrarsi all'azione degli agenti esteriori - esse pervengono, pertanto, a soggiogarle alla loro dipendenza e permettono a questi di manifestare la loro potenza.


Il meccanismo intimo della morbosità e dell'epidemia è ora completamente scoperto. Il focolaio generatore è sempre e per tutto l'ambiente atmosferico di cui i complessi: Pressione, Elettricità, Calore, Magnetismo, Movimento Perpetuo, fanno variare all'infinito le qualità. Ed in questa infinita varietà dell'ambiente, le diverse impressionabilità possono trovare l'elemento che le travaglia e le fa manifestare secondo il "Locus minoris resistentis".


In queste condizioni, il contaggio non ci appare più come il principio primo delle manifestazioni epidemiche e sporadiche, come lo sostengono i microbiani contro ogni dettato di logica. Esso non è neanche più una ruota principale, ma semplicemente un'appendice, un corollario della legge dell'ambiente, e i suoi effetti sono necessariamente diminuiti nella stessa popolazione. In realtà, dunque, il contaggio e cosa rara; bisogna gonfiare i fatti oltre misura per farlo apparire agli occhi del volgo con le proporzioni che gli hanno i batterioligi.


In tutto ciò non è più questione di microbi specifici delle malattie infettive. D'altronde, domanderemo ai batteriologi: donde vengono questi microbi? Non possono provenire dall'acqua che, al contrario, li annienta, come lo provano le esperienze.


Miguel considerava come molto poco probabile che a questo stato di diffusione essi siano molto pericolosi. Reterebbe la terra; ma Froenkel ha constatato che i microbi nella terra cessano di essere nocivi in capo a pochissimo tempo. Kok e Frausnitz, non hanno ottenuto alcun risultato dalle loro esperienze di seminazione nel suolo. Arnould anzi dice: i microrganismi patogeni non si moltiplicano nel suolo e spsriscono rapidamente.


Il meccanismo dell'epidemia resta dunque inesplicabile per mezzo dei microbi.

da: " LA SCIENZA DEI MAGI " di GIULIANO KREMMERZ


Al di la di alcuni discutibili termini utilizzati ritengo che possa essere di spunto di riflessione su tematiche quali il condizionamento e l'essere codizionabili, il potere energetico personale, la consapevolezza di noi stessi e il passaggio libero di informazioni attraverso il corpo umano e le sue parti sottili.

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