mercoledì 4 marzo 2009

La morte e la beffa

Qualche giorno fa è morto il padre di un mio collega. Tutti i giorni in realtà muore qualcuno.
In realtà però è assai difficile che oggi si possa assistere ad una sana morte di vecchiaia, le persone muoiono di tumore, di malattia, di errore da parte della nostra santa sanità ecc ...

Dopo la morte ed il naturale senso di cordoglio che accompagna un "ben integrato" individuo nella società, scatta lapalissiana la mail con i riferimenti bancari dell'ospedale o centro di ricerche di turno che solitamente lavora sullo stesso malanno che ha colpito il nostro caro defunto.

Ecco qui, scatta il no-sense. Ti muore un padre per un tumore e si va a fare una colletta per donare soldi a chi su questa malattia lucra e non ha la benchè minima intenzione a fornire una cura umana!

Ricordo a tutti che il termine "Ricerca" implica la ragionevole non conoscenza della materia altrimenti perchè dovrebbero fare della ricerca. Questi centri non sanno nulla sulla natura del tumore o forse fanno gli indiani per comodo?

Le persone che entrano in ospedale e muoiono spesso aiutate nel trapasso da terapie altamente invasive e dannose vedono poi oltre al danno la beffa della colletta che raccoglie i soldi per il vero responsabile di tale passata sofferenza.

Vero responsabile si, perchè l'omissione di corretta informazione, il nascondere la verità sui danni e gli effetti collaterali di medicinali allopatici di vario genere e interazioni fra essi, i rischi di terapie infernali quali chemio e radioterapia sono un manifesto di vergognoso comportamento inumano!

Mai vista fatta girare una colletta per raccogliere soldi da mandare al Dottor Hamer per dire un nome conosciuto o a qualche associazione veg/* , l'uomo sociale fa lo struzzo vive di problemi e gode ad averne, non vede le soluzioni ma cerca di ingarbugliare sempre di più un quadro societario deficitario in tutto e per tutto che di certo ha solo un fine, quello di farsi accompagnare prima o tardi ad una morte piena di sofferenze e senza onore.

4 commenti:

  1. Iniziato, purtroppo hai pienamente ragione. Anche la medicina è ipocrita. Altro che giuramento di Ippocrate, giuramento di Ipocrita.

    Ciao!

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  2. la morte é la porta della vita...ed é il presupposto per nascere.

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  3. Hai detto bene, oggi nessun dottore potrebbe mai prestare un giuramento così, la distanza che vi è fra Ippocrate ed un sanitario medio di oggi è quella che passa fra un oceano e una pozzanghera di acqua sporca.

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  4. Certo Taoista, la differenza però sta nella natura del passaggio, passare tra vita e morte in tranquillità ed armonia è una cosa ben diversa che passare nella sofferenza e nella paura.

    Nessuno ci potrà mai dire con esattezza com'è dall'altra parte ma è abbastanza chiaro che il modo con il quale arrivi determina la natura armonica o dissonante di quel momento.

    Una parabola esprime bene quel concetto, il cammello che passa attraverso la cruna di un ago.

    Il passaggio può davvero essere molto stretto e se siamo stati opulenti sarà davvero una grande sofferenza attraversare quel buchino...

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